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A Venezia è nato un laboratorio. Fatto di lavoro buono, innovazione, sviluppo territoriale.

Venerdì 2 febbraio Fondazione di Venezia ha presentato il progetto Upskill Venezia alla sua seconda edizione. Anche quest’anno otto imprese di settori diversi (dalla produzione di occhiali al vetro, dal turismo all’editoria) hanno avviato altrettanti cantieri di sperimentazione in chiave 4.0. Inoltre, la Fondazione di Venezia ha presentato il progetto di Venezia capitale del Nuovo Artigianato coinvolgendo fondazioni (Fondazione Cologni), associazioni di categoria (CNA e Confartigianato), il territorio (Comune e Regione). Abbiamo dato il nostro contributo al progetto e siamo felici del riscontro ottenuto dalla Fondazione di Venezia. Coincide con un salto di qualità. Da una somma di esperienze positive passiamo a un livello successivo: la promozione di un ecosistema capace di sostenersi nel tempo.

Venezia capitale del nuovo artigianato

Costruire nuove connessioni tra i giovani che stanno seguendo una formazione tecnica e imprese sul territorio è l’elemento fondativo di Upskill 4.0. Ci siamo da sempre impegnati per costruire, attraverso metodologie innovative (ad es. design thinking), un ponte tra il mondo della formazione tecnica (ITS) e le piccole e medie imprese che vogliono intraprendere un percorso di innovazione. 

Queste esperienze sono fondamentali. Consolidano la competitività delle imprese, valorizzano percorsi da imitare, segnalando strade percorribili con successo. Ciò detto, l’esperienza degli ultimi tre anni ci ha fatto capire quanto sia importante trasformare queste esperienze individuali (singole imprese e studenti) in percorsi di più ampia portata in grado potenzialmente di rigenerare il territorio.

A Venezia è nato un laboratorio. Fatto di lavoro buono, innovazione, sviluppo territoriale.

Ci rendiamo conto che si tratta di un obiettivo ambizioso ma è quello che pensiamo sia un passo ulteriore lungo il percorso che abbiamo iniziato con Upskill 4.0. Riteniamo necessario allargare lo sguardo a quello che oggi è una delle priorità per il nostro paese: rilanciare i territori che oggi stanno avendo difficoltà ad adeguarsi al nuovo scenario economico internazionale. Per affrontare questa sfida abbiamo deciso di metterci alla prova con il laboratorio Venezia e, più in generale, con la nostra capacità di sostenere ecosistemi dello sviluppo locale. 

La letteratura scientifica ha messo in evidenza quanto gli ecosistemi siano fondamentali per la competitività e la crescita economica di un territorio. Più che all’hardware, puntiamo sul software che qualifica le interazioni fra i soggetti che animano un territorio. Puntiamo, ovviamente, sul tema del capitale: crediamo che gli ecosistemi debbano tenere conto sia di percorsi formativi in grado di generare una nuova cultura tecnica (come gli ITS) sia delle radici culturali di ogni territorio.  Sul fronte delle relazioni, pensiamo che ci sia un grande spazio per ridisegnare il modo con il quale i diversi stakeholder lavorano sul territorio. 

Finora molti stakeholder hanno perseguito (come è giusto che sia) una propria visione sul futuro del territorio. Oggi è necessario riallineare le molte diverse visioni attraverso la costruzione di direzione condivisa e favorire un più forte complementarietà. Da questo punto di vista, pensiamo che metodologie innovative come il design thinking possono dare un grande contributo per il ridisegno delle relazioni all’interno dell’ecosistema.

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