All’improvviso ci troviamo a fare i conti con l’intelligenza artificiale. Sebbene non abbiamo ancora capito quali saranno le conseguenze dell’introduzione di questa nuova tecnologia, ci troviamo nella non semplice situazione di vivere una convivenza non programmata.
La domanda da porsi a questo punto è come gestire questo ospite inatteso?
Impromptu, il libro scritto da Reid Hoffman su e con ChatGPT 4.0, ci offre molti spunti pratici.
Prima però di parlare del libro, vale la pena soffermarsi sull’autore. Sebbene non sia una figura particolarmente nota al pubblico italiano, Reid Hoffman è una degli imprenditori più importanti della Silicon Valley. Oltre ad aver co-fondato LinkedIn e Paypal, è stato finanziatore di molte startup di successo. Compresa OpenAI la società inizialmente no profit che si è posta l’ambizioso progetto di sviluppare una intelligenza artificiale generale (AGI) e che ha poi introdotto ChatGPT 3.5 e 4.0 sul mercato. Questa breve digressione sull’autore era doverosa perché il libro è incentrato su una sorta di dialogo tra l’autore stesso e ChatGPT 4.0.
Ispiratosi alle interviste impossibili di Italo Calvino all’uomo di Nehanderthal e andate in onda su RadioRai, Hoffman interroga ChatGPT in merito ai possibili effetti che l’intelligenza artificiale potrebbe avere sul lavoro e sulla nostra società.
Nel libro vengono riportate le domande poste da Hoffman e le risposte generate dall’intelligenza artificiale a cui fa di solito seguito un tentativo di sintesi.
Attraverso questo dialogo serrato, l’autore ci fornisce un’indicazione interessante su come usare questa tecnologia. L’AI può essere uno strumento molto utile per aiutare gli umani a pensare, prendendo in considerazioni nuovi punti di vista.
Un esempio? Hoffman chiede a ChatGPT quale potrebbe essere l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle professioni creative. Sebbene l’autore sia convinto del fatto che questa tecnologia potrebbe aiutare i creativi a realizzare nuove opere, ChatGPT sembra essere più prudente e nelle sue risposte spesso mette in guardia Hoffman sui possibili impatti negativi legati alla sostituzione di molte professioni creative. Inoltre, la risposta di ChatGPT evidenzia come l’intelligenza artificiale potrebbe rendere ancora più marcata la differenza tra pochi grandi artisti capaci di utilizzare in modo creativo questo nuovo strumento e una massa indistinta di creativi che avranno maggiore difficoltà a trovare visibilità e riconoscimento.
Tuttavia, sappiamo quanto l’intelligenza artificiale sia ancora uno strumento imperfetto, le cui risposte devono essere sempre valutate con grande attenzione. Nel libro non mancano le occasioni nelle quali è Hoffman a dover incalzare ChatGPT chiedendo di rivedere alcune risposte perché banali e riduttive.
L’idea che si ricava dalla lettura del libro è che la competenza e la capacità di giudizio degli umani siano ancora fondamentali e non sostituibili dall’intelligenza artificiale. Almeno per il momento.
Questa recensione è stata scritta senza l’aiuto dell’intelligenza artificiale.