Laureata in ingegneria gestionale al Politecnico di Milano Cristina Colaiacovo, dopo aver ricoperto incarichi presso UBS e Intesa San Paolo, ha vissuto e lavorato per due anni a New York acquisendo esperienza a livello nazionale e internazionale nel mondo della finanza. Imprenditrice di seconda generazione di Colacem impresa sostenibile, è Presidente di Fondazione Perugia dal 2020, membro del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Esecutivo e presidente della Commissione Sviluppo Sostenibile di Acri, componente del Comitato di supporto di Cdp.
Fondazione Perugia ha intrapreso negli ultimi anni un ambizioso programma di rilancio del territorio umbro. Ci può raccontare le principali iniziative che avete attivato e i risultati raggiunti?
Nello scenario di profonde e rapide trasformazioni che stiamo vivendo, le Fondazioni rivestono un ruolo chiave nello sviluppo sociale ed economico dei territori di riferimento. Anche Fondazione Perugia si è impegnata, fin dalla sua costituzione, per costruire un futuro migliore per il proprio territorio portando avanti con sempre maggiore consapevolezza questo prezioso compito di motore sociale. Una missione fondata sull’ascolto delle priorità emergenti e orientata alla crescita e al benessere della comunità, per cercare di rispondere a temi che spaziano dalla cultura all’istruzione, dal sostegno al Terzo Settore alla formazione, dalla ricerca scientifica all’arte. Sul versante sociale, ad esempio, è proseguito l’impegno con “InvestiAMOSociale”,ambizioso programma che intende far crescere l’imprenditorialità sociale e sostenere lo sviluppo di progetti innovativi capaci di rispondere ai bisogni del territorio e generare impatto anche in termini di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti più vulnerabili. L’economia sociale come leva di cambiamento territoriale ha invece ispirato il percorso formativo “Social Innovation Manager”, per preparare figure professionali capaci di interpretare in chiave imprenditoriale le sfide dei territori. Particolare attenzione è stata poi dedicata all’ambito dell’innovazione, con il progetto “SMAQ – Strategie di marketing per l’agroalimentare di qualità”, nato per dare supporto alla competitività delle imprese del comparto agroalimentare accompagnandole nel processo di innovazione digitale.
Fondazione, inoltre, sta accompagnando e sostenendo Enti locali e organizzazioni del Terzo Settore per agevolare l’acquisizione delle competenze utili affinché il PNRR possa tradursi in uno strumento in grado di generare un reale e duraturo cambiamento nei territori di riferimento.
Il 12 di gennaio esce il bando per la seconda edizione del progetto Upskill Perugia. Quali sono le vostre aspettative per il progetto nel 2023?
L’obiettivo è di continuare a favorire la contaminazione delle energie, liberando il potenziale dei giovani e mettendolo a disposizione delle imprese. Ci aspettiamo di riuscire a stimolare, anche in questa nuova edizione, la creatività che proviene dai giovani per contribuire a contrastare il divario tra le competenze tecnico-professionali richieste dal mondo del lavoro e quelle disponibili. Il mondo imprenditoriale è chiamato a rispondere alle sfide dell’innovazione, della modernità e della competizione globale: con questo progetto vogliamo ancora una volta mettere a disposizione del tessuto produttivo le capacità e le idee dei giovani degli ITS, Istituti Tecnici Superiori, per consentire alle imprese di rafforzarsi, valorizzando in particolare i settori legati alla manifattura. Ci auguriamo che la sinergia tra capitale umano, imprese e formazione possa contribuire a far crescere il nostro territorio, grazie alla forza delle nuove energie di cui abbiamo grande bisogno.
Quali sono le future aree di intervento della Fondazione?
Nel 2023 Fondazione Perugia destinerà circa 8 milioni di risorse su attività coerenti alle sei linee strategiche individuate nel Documento Programmatico Triennale 2023-2025 approvato recentemente dal Comitato di Indirizzo della Fondazione. Gli interventi riguarderanno sei ambiti che guideranno le attività per il prossimo triennio: benessere economico, ricerca e innovazione, benessere sociale, sostenibilità ambientale, patrimonio storico-artistico e cultura e salute. Questi assi portanti sono frutto di analisi e riflessioni condotte sui bisogni economico-sociali del territorio, con l’obiettivo di creare benessere diffuso. Tutto questo avverrà mantenendo vivo e costante il dialogo con la nostra comunità, per farla diventare sempre più accogliente, con una visione del futuro partecipata che metta al centro i legami e la socialità.