“Dove devo mettere la firma?” Con queste parole, Demis Marin, fondatore di Ramosalso, ha commentato il progetto realizzato da Upskill 4.0 con gli studenti dell’ITS TAM di Biella.
Le parole di Marin non sono di circostanza. La presentazione è stata sorprendente. Gli studenti, sotto la guida di Elena Masi, project manager Upskill 4.0, hanno elaborato un nuovo spazio digitale che consente a Ramosalso, azienda specializzata nella rigenerazione di abiti (upcycling), di interagire a distanza con il cliente. Attraverso pochi e semplici passi online, il cliente può mandare delle foto del capo che vuole rigenerare, inserire le proprie misure antropometriche e prendere ispirazione dalle precedenti realizzazioni di Ramosalso. Una volta ricevute tutte queste informazioni, Demis Marin può mettersi all’opera e trasformare il capo. Il progetto non si è però solo limitato a questo. Prendendo spunto dalle tecniche utilizzate da Ramosalso, gli studenti hanno realizzato quattro prototipi di abiti pensati per un pubblico giovane, interessato ad abiti sostenibili e genderless. La firma a cui si riferiva Demis riguardava la voglia di mettere subito in pratica tutte le proposte elaborate.
Questo progetto è stato presentato, assieme a quello di altre sette aziende, presso M9 Museum all’evento di chiusura della seconda edizione di #UpskillVenezia, iniziativa rivolta al rilancio dell’artigianato della città e sostenuta dalla Fondazione di Venezia.
I risultati degli otto progetti non hanno tradito le aspettative. Le aziende hanno avuto l’occasione di confrontarsi con gli studenti degli ITS di tutta Italia e di imparare a guardare al sapere fare artigianale da una nuova prospettiva. Secondo Marta Perissinotto di Martina Vidal, azienda specializzata nella produzione di biancheria per la casa con il merletto di #Burano: ”Il progetto non ci ha solo fatto vedere con occhi nuovi una pratica artigianale che per noi è lavoro quotidiano, come il merletto, ma ci ha anche fatto capire come portare questo sapere nel futuro”.
Questo nuovo sguardo verso il saper fare tradizionale si estende oltre la singola realtà imprenditoriale e riguarda tutto l’ecosistema di attività artigianali che caratterizza Venezia. Francesca Rizzi di sullaluna, bistrot libreria, ha detto che: ”Il progetto Upskill Venezia ha il merito di consentire alle piccole realtà come la nostra di partecipare a progetti di innovazione. È davvero molto importante perché sono proprio queste piccole realtà, originali e locali, che rendono la città interessante e bella da vivere”.